
L’abito di Sindia
L’abito tipico delle donne di Sindia.
L’abito tradizionale femminile del costume sardo di Sindia è composto nella parte superiore da un copricapo formato da una cuffietta rossa, indossata sotto un fazzoletto nero o viola decorato con motivi floreali (su mucaloru); una camicia bianca in cotone ricamata nella parte anteriore e nei polsini, con colletto chiuso da due bottoni in filigrana (Sa Camisa) e un corsetto il velluto bordeaux (Su Zippone). La parte inferiore del vestiario femminile di Sindia è invece costituita da una gonna liscia dello stesso colore del corpetto, con balza larga ornata a fiori (Sa Unnedda), sopra la quale viene applicato un grembiule, generalmente viola, che richiama i motivi del copricapo (Sa Falda)
Nostra Signora di Corte
Festeggiata l’8 Settembre dopo nove giorni di novena la Madonna di Corte è la principale guida spirituale dei sindiesi a lei sempre devoti.
Il Simulacro della Vergine viene sistemato su un carro trainato dai buoi decorato con nastri e fiori e trasportato in processione solenne dall’abazia al paese accompagnato da oltre cento cavalieri, da gruppi in costume, dalla banda musicale e da una grande folla di fedeli.
Le Feste a Sindia iniziano il 16 e 17 Gennaio con i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio abate, celebrato con “su fogulone”, un enorme falò alto decine di metri che illumina la festa animata da balli e canti tradizionali.
Il 17 Ottobre si celebra la festa di San Demetrio, anche in questo caso viene accesò un grande falò di fronte alla chiesa dedicata al santo. La notte precedente alla festa si svolge un veglione con vari rosari.
Tre settimane dopo Pasqua a Sindia si celebrano i Santi Giorgio, Raffaele e Isidoro. I festeggiamenti partono dal venerdì pomeriggio e terminano il lunedì mattina. Per quattro giorni a Sindia viene svolta l’ardia, una tradizionale quanto antica corsa di cavalli che guidati da esperti cavalieri corrono accompagnando le bandiere dei tre Santi con devozione.
“Serenissima aurora, lughe de su mundu e ghia, pro nois prega Maria, de Colte Nostra Signora”
“Otto secoli fa tu venisti, o dolcissima Vergine bella, quando qui d’una sede novella ti fe dono un santo ed un re.